Sono un intellettuale e mi distacco aristocraticamente dalla massa. Vedere quello spettacolo di "professori" schiamazzare per le strade di Roma mostrando improbabili cartelloni di protesta come farebbero gli operai della FIAT che picchettano la fabbrica è stato deprimente.
La manifestazione di Roma è stata la conferma di quanto in basso sia caduta la scuola e di quale degrado sociale si sia rivestito parte del corpo docente.
Credevo che gli intellettuali dovessere guidare le masse (anzi questo è un concetto fortemente comunista) e non farsi volgo e scimmiottare camionisti, ferrovieri e metalmeccanici in protesta. Il dissenso, l'intellettuale, lo esprime nel dialogo, nel lavoro e nella missione di educatore e guida. Non per le strade con i palloncini e le bandiere del sindacato.
Questa mattina ho accompagnato mia figlia a scuola ed ho visto il gran lavoro che le maestrine hanno compiuto: i mostri della festa di Allouin (lo scrivo così, in italiano, visto che le maestrine della scuola pubblica la considerano una festa italiana). Capite? Queste eccellenti maestre della nostra eccellente scuola elementare insegnano ai nostri figli l'americanissima festa in cui si adorano i mostri, le streghe, i cattivi. Già, noi italiani avevamo una cattolicissima e millenaria festa dei Santi in cui si ricordano uomini e donne che hanno dato la propria vita per amare gli altri. Ma queste non sono sciocchezze, secondo le maestrine della scuola pubblica di stato. Per loro, per quelle che schiamazzavano per le vie di Roma, per queste grandi professioniste dell'educazione, Allouin è molto più educativa.
Allora ho capito tutto: il male della nostra scuola non dipende nè da tagli nè da grembiulini ma da pessimi insegnanti che hanno gettato la propria dignità e professionalità per le strade della capitale.