20 feb 2009

UNA SPERANZA PER LE MAMME ABORTISTE

Pensiamo alla cosiddetta “sindrome del post-aborto”.
Sembrerebbe trattarsi di una malattia come tante: “sindrome ansioso-depressiva; colite psicosomatica; ipertensione arteriosa da stress..”. Ma la sindrome del post-aborto è anzitutto una paralisi dell’anima, e come tale solo il Figlio di Dio la può guarire radicalmente. I suoi sintomi sono una conseguenza della perdita della pace del cuore, poiché l’aborto è una tragedia che consiste anzitutto nella decisione omicida della coscienza personale, davanti a Dio, a se stessi e al bambino nel grembo.
E se la coscienza sociale della gente sembra aver perduto il senso morale dell’abominevole delitto chiamato “interruzione volontaria della gravidanza”, una tale anestesia non riguarda, in profondità, la mamma che ha acconsentito all’uccisione del suo figlio, anche se in quel momento drammatico, o in quel periodo della vita, la voce della sua coscienza fosse stata tanto sottile da venire soffocata dal rumore sordo del turbamento, o dal chiasso delle ragioni più materiali e superficiali che l’hanno indotta a chiedere il certificato di morte per suo figlio.
Non poche volte, nel mio confessionale, ho ascoltato madri che per anni, perfino decine di anni, non avevano trovato il coraggio di varcarne la soglia dopo avere abortito. E quale gioia cresceva dentro di me, mentre le ascoltavo tra fiumi di lacrime, sapendo che di lì a poco sarebbe ancora una volta accaduto ciò che annuncia oggi il profeta Isaia: “Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa. Io, io cancello i tuoi misfatti per amore di me stesso, e non ricordo più i tuoi peccati” (Is 43,18-25). Queste parole descrivono gli effetti vitali del Sacramento della Riconciliazione.
Si sente dire spesso che per perdonare è necessario dimenticare: non è vero e non è possibile!
Allo stesso modo in cui il paralitico non potrebbe alzarsi se gli si dicesse: dimentica le tue gambe, alzati! E’ Dio che cancella dalla Sua memoria i nostri peccati, come annuncia oggi Isaia, e di conseguenza il loro ricordo non è più velenoso per l’anima, perché il Suo perdono purifica la nostra memoria.
Ma ciò accade solo quando ci accostiamo al trono della sua Misericordia, nel confessionale, poiché dipende da noi rimuovere...l’eclissi.
L’uccisione di un figlio nel grembo, infatti, in qualunque modo e tempo avvenga, opera un’eclissi totale interiore che intercetta la luce e il calore del Sole divino che dimora nell’anima e le da’ la vita; di conseguenza l’intera persona è precipitata in una “foiba” di morte interiore. E adesso, chi può spostare il pianeta dal cielo dell’anima?
L’aborto è il più grande distruttore della pace del cuore di un genitore, specialmente della madre, ma anche del padre, poiché è un atto che devasta le radici dell’essere personale, ontologicamente caratterizzato dalla maternità e dalla paternità.
E’ stata la mano di Dio a plasmare la donna, comunicandole la maternità dell’essere. L’aborto non distrugge solo il bambino, ma anche la struttura materna personale della mamma, come le acque del diluvio distrussero tutto ciò che Dio aveva creato con mirabile ordine ed armonia perfetta.
E come Dio rinnovò la Sua creazione facendo “passare un vento sulla terra e le acque si abbassarono.. ed ecco, la superficie del suolo era asciutta” (Gen 8,1.13), così Egli fa passare il medesimo Vento nel confessionale, cioè manda “nell’armadio” lo Spirito Creatore a guarire la coscienza della donna che ha abortito, sollevandola dalla paralisi interiore. Egli, infatti, “lava ciò che è sordido, sana ciò che sanguina, bagna ciò che è arido, scalda ciò che è gelido..” (Sequenza), operando dall’intimo dell’essere poiché “ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito (2Cor 1,21-22).
Certamente ciò non si realizza d’un tratto, o nel breve spazio di un pomeriggio in confessionale, allo stesso modo in cui, eseguito il trapianto del cuore, è poi necessaria per mesi la riabilitazione motoria. E’ necessario, allora, che il sacerdote diventi il padre spirituale che accompagna nel tempo la donna lungo il cammino di risurrezione intrapreso.
Ma intanto, giorno dopo giorno, non se ne va la gioia donata al primo avvio, perché Dio ha realmente pronunciato il Suo “SI’” (2Cor 1,19), ha davvero rimosso l’eclissi, ed ora il Sole splende con tutta la sua forza: “Sia benedetto il Signore, Dio d’Israele, da sempre e per sempre” (Salmo 40,14).

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* Padre Angelo, cardiologo, nel 1978 ha co-fondato uno dei primi Centri di Aiuto alla Vita nei pressi del Duomo di Trento. E' diventato carmelitano nel 1987. E' stato ordinato sacerdote nel 1991 ed è stato Consigliere spirituale nel santuario di Tombetta, vicino a Verona. Attualmente si dedica alla spiritualità della vita nel convento Carmelitano di Bolzano, presso la parrocchia Madonna del Carmine.

18 feb 2009

GAY PRIDE SANREMO

Ho visto la prima serata di Sanremo e mi si sono rizzati i capelli (anche se pochi e corti)!
E' stato uno squallido inno agli omosessuali. Tutto è partito dal fatto che un bravissimo cantante che si chiama Povia ha scritto e cantato una meravigliosa canzone che racconta la storia di un ragazzo che, massacrato da genitori ubriaconi ed egoisti, si è rifugiato tra le braccia di un altro ragazzo per scappare alla morte della sua anima. Ma dopo 4 anni il protagonista è guarito dalla sua malattia omosessuale trovando l'unico e vero amore in una splendida donna con la quale ha costruito la famiglia. Questo il testo della canzone.
ODDIO ODDIO! Il buon Bonolis ha dovuto fare intervenire la crociata pro "fru fru".
Il primo a salire sul palco un deludente e noioso Benigni che come sempre ha dovuto insultare Berlusconi (senza Berlusconi ed il cattolicissimo Dante, Benigni sarebbe un nulla assoluto), Iva Zanicchi (in quanto euro parlamentare del PDL). Insomma, il solito e scontato buffoncello toscano, espressione della solita, becera e scomparsa sinistra italiana. Ma fin qui, tutto prevedibile! Poi ha iniziato uno sproloquio in cui si è azzardato a dire che l'amore eterosessuale è uguale a quello omosessuale. Una stupidaggine senza precedenti! Ed infine ha ripetuto a pappardella un noioso testo del perverso Oscar Wilde a favore dell'amore tra maschi. Disgustoso!
Poi, non appena Povia ha terminato di cantare la sua bellissima canzone, il buon Bonolis ha fatto intervenire un certo Grillini ( membro dell'ARCIGAY)che con arroganza e violenza ha urlato contro il cantante.
Insomma: una trasmissione a senso unico per fare pubblicità alle unioni omosessuali e spacciarle, con un perfido inganno, come rapporti d'amore.
Bravo Povia che hai avuto il coraggio di denunciare la lobby di potere degli omosessuali e sopratutto hai saputo evidenziare che molti ragazzi credono solo di esserlo perchè ingannati da queste lobby di bugiardi. Le prime vittime siete voi ragazzi gay!

15 feb 2009

MISSIONARIO IN PARAGUAY RESTITUISCE L'ONOREFICENZA A NAPOLITANO

Don Aldo Trento è dal 1989 uno dei più noti missionari della Fraternità San Carlo Borromeo in Paraguay. Ha sessantadue anni ed è responsabile di una clinica per malati terminali di Asunción.
Il 2 giugno scorso il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, gli aveva conferito il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Stella della solidarietà. Mercoledì, don Aldo ha restituito l’onorificenza a Napolitano a causa della mancata firma del decreto che avrebbe arrestato il protocollo medico per Eluana Englaro.
“Come posso io, cittadino italiano, ricevere simile onore quando Lei, con il suo intervento, permette la morte di Eluana, a nome della Repubblica italiana?”, si è chiesto.
“Ho più di un caso come Eluana Englaro”, racconta Aldo Trento al “Foglio”. “Penso al piccolo Victor, un bambino in coma, che stringe i pugni, l’unica cosa che facciamo è dargli da mangiare con la sonda. Di fronte a queste situazioni come posso reagire al caso Eluana?”.
“Ieri mi portano una ragazza nuda, una prostituta, in coma, scaricata davanti a un ospedale, si chiama Patrizia, ha diciannove anni, l’abbiamo lavata e pulita. E ieri ha iniziato a muovere gli occhi”, afferma.
“Celeste ha undici anni, soffre di una leucemia gravissima, non era mai stata curata, me l’hanno portata soltanto per seppellirla. Oggi Celeste cammina. E sorride”.
“Ho portato al cimitero più di seicento di questi malati. Come si può accettare una simile operazione come quella su Eluana?”.
“Cristina è una bambina abbandonata in una discarica, è cieca, sorda, trema quando la bacio, vive con una sondina come Eluana. Non reagisce, trema e basta, ma pian piano recupera le facoltà”, prosegue.
“Sono padrino di decine di questi malati. Non mi interessa la loro pelle putrefatta. Vedesse i miei medici con quale umiltà li curano”.
Don Aldo Trento dice di provare un “dolore immenso” per la storia di Eluana Englaro: “E’ come se mi dicessero: ‘Ora ti prendiamo i tuoi figli malati’”.
Per il missionario, “l’uomo non si può ridurre a questione chimica”.
“Come può il presidente della Repubblica offrirmi una stella alla solidarietà nel mondo?” Così ho preso la stella e l’ho portata all’ambasciata italiana del Paraguay”.
“Qui il razionalismo crolla lasciando spazio al nichilismo – commenta – . Ci dicono che una donna ancora in vita sarebbe praticamente già morta. Ma allora è assurdo anche il cimitero e il culto dell’immortalità che anima la nostra civiltà”.

9 feb 2009

ITALIA NAZISTA

Giustizia è fatta: la handicappata di Eluana è stata ammazzata barbaramente. Hanno vinto gli assasini di Stato. Si erano allarmati che il Parlamento avrebbe fatto in tempo a salvarle la vita, così quel branco di assasini di medici di Udine hanno accelerato i tempi e hanno ammazzato Eluana.
Ora il padre piange. Uno spettacolo raccapricciante! Eluana è stata ammazzata dal padre, da alcuni magistrati e dal veto di Napolitano. Complimenti: avete dato uno spettacolo indegno dell'essere umano! Che Dio possa perdonarvi, che Dio possa perdonare l'atrocità nazista della vostra scelta. Mi vergogno profondamente che l'Italia abbia mostrato la sua parte peggiore, la sua sete di morte. Certo non c'è da meravigliarsi visto che ogni giorno madri italiane ammazzano i loro figli con l'aborto. L'unica grande consolazione è che la stragrande maggioranza del popolo italiano reputa disgustosa la scelta di ammazzare Eluana. Grazie Berlusconi per il tentativo che hai fatto. Grazie a tutto il governo di centro destra, al suo coraggio. Grazie al Parlamento italiano che ha provato a frenare la condanna a morte di Napolitano, purtroppo invano.
Ora fate una buona legge affinchè mai più nella storia si ripeta un barbaro assassinio di Stato come quello per la povera Eluana. Che Dio ti abbia in gloria!

6 feb 2009

NAPOLITANO, CHE VERGOGNA!

Silvio Berlusconi e il suo governo oggi, 6 febbraio 2009, hanno compiuto un atto politico di grandissima ammirazione e stima. Mi alzo in piedi e applaudo alla scelta etica e coraggiosa di Berlusconi e del suo governo. Hanno tentato di salvare la vita ad una ragazza innocente, Eluana Englaro, il cui padre si batte da anni per toglierle la vita con il contributo della sentenza di alcuni magistrati italiani.
Berlusconi oggi ha dato uno schiaffo morale a tutti. Ai magistrati che in modo irrazionale ed anticostituzionale hanno "mandato al patibolo" una innocente, nonostante in Italia la pena di morte sia stata abolita da 100 anni. Al padre di Eluana, che non vuole più vedere la figlia, curata in quasti anni, non da lui, ma dalle suore. A Veltroni e a questa penosa e ridicola opposizione di burattini che non sa cosa dire in nessuna occasione. A Fini, il più grande opportunista della peggiore politica italiana. Fini è una personalità totalmente lontana dai principi etici naturali dell'uomo.
Ma chi più di tutti si è rivelato solo per quello che è, è Napolitano. Oggi, di fronte all'atto coraggioso, etico e giusto di Berlusconi, ha opposto il suo NIET! Ha detto Napolitano: "non firmo il decreto per salvare Eluana". Che delusione dal Capo dello Stato che dovrebbe avere a cuore tutti i suoi cittadini e soprattutto i più malati. Se non fosse per il grande Berlusconi, mi vergognerei di essere italiano !