4 dic 2008

EUROPA piccola piccola

L'Europa sta diventando la terra più scristianizzata dell'Occidente e se ne fa un vanto. Pensa che il cristianesimo che l'ha tenuta a battesimo le sia di ostacolo. Ma poi si accorge che le serve una identità. La classe politica europea, ed in particolare la sinistra europea, lamenta che i trattati politici ed economici non bastano. C'è bisogno di un'anima. Sanno che l'Europa un'anima ce l'ha: è il cristianesimo su cui si fonda la costruzione e l'integrità europea. Rinnegare le naturali radici cristiane significa rinnegare la propria storia e dunque la propria identità. Probabilmente hanno rifiutato la propria storia e rinnegato la propria anima pensando che senza identità cristiana l'Europa è più aperta, inclusiva, tollerante, pacifica. E'vero il contrario! Rifiutando la natura cristiana dell'anima europea, l'Occidente si divide e si distacca dall'America, perde il senso dei propri confini e diventa solo un contenitore indistinto, non riesce ad integrare gli immigrati, anzi li ghettizza o si arrende alla loro cultura, non è in grado di vincere il fondamentalismo islamico, anzi favorisce il martirio dei cristiani in tante parti del mondo ed anche in casa propria.
Ciò che resta di un'Europa che non ha il coraggio di guardarsi allo specchio è solo una interpretazione perversa ed autodistruttiva della libertà. Questi piccoli uomini politici si affannano a trasformare in leggi i capricci di ogni individuo e gruppo che rivendicano per sè stessi ogni sorta di diritto (è già stata fatta la proposta del riconoscimento di famiglia tra un uomo e la sua mucca). E così l'Europa si trasforma nel paese dei balocchi (ricordate la favola di Pinocchio?). Droga libera, suicidio libero, eutanasia libera, famiglia libera, sessualità libera, pedofilia libera, aborto libero, lussuria (una volta la lussuria era un vizio capitale, oggi qualche perverso se lo appiccica addirittura come nome di bandiera). Questa Europa, così ricca e fragile, potente e impaurita è oggi in grado di radunare sempre più gente nei supermercati, nelle banche, negli stadi sportivi, nelle discoteche, nei luoghi di vacanza e di intrattenimento ma senza per questo trovare un senso ed una identità unificanti. Così si scopre ciò che aveva già visto Platone, che questa democrazia relativistica è autofagica, mangia se stessa. Ancora pochi anni e dell'Europa non resterà che un lontano ricordo nei libri di storia. Stiamo affondano nella palude dell'immoralità, del relativismo, dell'islamismo.
A meno che non imbracciamo subito la bandiera della cristianità.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

L'Europa ha un'identità forte, solida,emancipata, prestigiosa e inaffondabile come sa chiunque, come me, sia uscito dal proprio continente e lo abbia visto da lontano.
L'emancipazione da certi precetti della Chiesa cattolica e la laicità, i dibattiti interni a riguardo, fanno anch'essi parte della nostra identità liberale.
A chi dice che l'Europa manchi di un'anima, bè, forse il solo problema è che egli non ha occhi per vederla e restarne abbagliato dalla grandezza!

Riguardo all'integrazione non deve essere principalmente un problema nostro. Spetta a chi viene da fuori adattarsi alle nostre regole, non il contrario, o può sempre restarsene a casa sua.

Andrea R.

Anonimo ha detto...

Bravo finalmente ho capito perchè appoggiavi,le clssi ponte della Gelmini.Hai la memoria molto corta:Svizzeri ,Tedeschi,Americani ....nei confronti degli italiani che erano "Costretti ad emigrare,si costretti ad emigrare ,per fame,povertà assoluta, degrado",tantissimi provenivano dalla nostra regione.Bene questi emigranti hanno sofferto moltissimo,anche nella attuale PADANIA...sarebbero stati benissimo a CASA LORO(come dici tu),ma erano costretti ad andar via come tanta povera gente che rischia la vita in mare:donne,bambini,giovani per sfuggire alla guerra ,alla fame,quella vera.Tu cosa dici?:"se non si adattano a noi,possono restare a casa loro",certo perchè casa loro è un mondo di pace ecc.Gli extracomunitari tutti uguali:RUMENI,ex IUGUSLAVIA,ETIOPI,AFGANI,CURDI ,INDIANI MALI,DARFUR ecc.Popoli profondamente diversi,per cultura,lingua,religioni,situazione politica ed economica.La grande Europa cristiano o no ,non può essere fiera dei massacri compiuti nei confronti dei CITTADINI dell'AFRICA,ASIA,AMERICA LATINA...Ha cambiato loro i confini,lingua ,cultura,ha sfruttato le loro ricchezze,mantenendoli alla fame,adesso ci meravigliamo delle loro guerre tribali,per ritrovare i loro confini,ci meravigliamo se spinti da fame e malttie vengono a cercare una vita decente.so bene che tanti poi delinquono,fenomeno noto ricordi l'esportazione della mafia in AMERICA?.Non mi sento fiera di questa EUROPA e mida molto dolore che un giovane sia così freddo.Sono la maestra in pensione,hai detto che ero una voce isolata,non è così,per fortuna siamo in migliaia a pensarla come meAnche se in pensione sono rimasta a lavorare nella mia scuola come volontaria per aiutare i bambini che vengono da molto lontano...Sono tornata da poco dall'ETIOPIA insieme ad altri volontari ,ragazzi e medici in pensione,abbiamo istituito un campo medico per vaccinare i bambini,gli oculisti hanno fatto un grande lavoro perchè per infezioni varie,tanti bambini diventano cechi,si potrebbe parlare per ore ed ore.Giro il mondo con mio marito (Fisico Teorico,ancora non in pensione),per godere delle bellezze del mondo,per conoscere altri popoli ,non solo per fare volontariato.Perchè ti scrivo e dico tutto questo a te?Perchè dai tuoi scritti intravedo un ragazzo intelligente,curioso del mondo,anche combattivo,interessato culturalmente,bene Andrea prova ad approfondire meglio,solo se lo ritieni opportuno il problema dell'integrazione.Scusa la lungaggine,ti saluto caramente.

Anonimo ha detto...

Le piacerebbe se io venissi a casa sua e mi mettessi a comandare?
Cosa dovremmo fare allora? Tagliare le mani a chi ruba? Lapidare le donne adultere? Proibire la carne di maiale o gli alcolici? CONSENTIRE IL VOLTO COPERTO?
No... io non ci sto proprio...
C'è una legge italiana che vieta di non essere riconoscibili,ebbene il velo se lo tolgano o restino a casa loro. Ci sono leggi che abbiamo conquistato con anni di lotte, e non sarà l'ultimo arrivato a cambiarle per assecondare le sue pazzie.
A casa mia sei tu ad adattarti alle pazzie mie e non il contrario.
In America c'è un proverbio che dice "Ovunque tu vada, parla la lingua del posto". Ne faccia tesoro per ogni volta che esce di casa.

Andrea R.

Anonimo ha detto...

Non avevo capito niente di te,non avevo capito,perchè non ti seguo regolarmente,se avessi capito prima non ti avrei certo importunato.In America ci sono stata tante volte l'ho girata in lungo e in largo,molti anni fa ho incontrato tanti italiani disperati,con il tempo,grazie a quel continente che rappresenta per tanti versi una ottima democrazia,l'elezione di OBAMA ne è un grandioso esempio,bene questo continente ha dato loro l'opportunità di vivere,di lavorare ecc.Nota bene facendo una distnzione tra i mafiosi e gli onesti.Il mio intervento non è stato inutile,non mi permetterò più di disturbarti,nella tua risposta c'è tanta rabbia ,rabbia che ha permesso di fare emergere il tuo autentico pensiero in materia. Adesso ho capito,scusa.

Anonimo ha detto...

Non sarei tenuto a rispondere agli attacchi alla mia persona, che sono QUANTOMENO fuoriluogo...
Ma le voglio solo far notare che la presunta "rabbia" che legge nelle mie parole è semplicemente una sua proiezione.

Riguardo agli USA le posso assicurare (per esperienza diretta) che non regalano proprio niente in materia di immigrazione, sono severissimi e quella residenza o cittadinanza, anche la semplice permanenza per la maggioranza, te la devi sudare.

Andrea R.

Anonimo ha detto...

LO so benissimo,conosco la carta verde e tante altre cose,allora se per tua esperienza hai vissuto tale realtà,perchè non capisci altre persone in difficoltà.Secondo l'Italia regala agli emigranti tutto? Nelle industrie del NORD,facciamo un esempio concreto nelle concierie per lavorare la pelle(Fabbriche di borse,scarpe,pellami in genere) c'è un rischio accertato di contrarre un cancro,per le sostanze usate per lavorare il pellame,bene il 90 per cento degli operai sono EXTRACOMUNITARI,gli ITALIANI non ci vanno.Nel Sud i latifondisti di antica memoria,ogni mattina vanno a reclutare per una paga di fame i "famosi extracomunitari",per portarli a lavorare nei campi:raccolta di pomodori ecc ,gli ITALIANI non ci vanno,se tutti gli extracomunitari decidessero di andare via dall 'Italia,moltissime fabbriche sarebbero costrette a chiudere.Nel Sud marcirebbero i pomodori ,le fragole,olive ,finocchi ...gli italiani non intendono fare questo lavoro.Nell'edilizia i manovali ecc non sono italiani,prchè inostri ragazzi non intendono lavorare ore,ore per una paga da fame,esattamente comei nostri meridionali,quando andavono al Nord o in Germania Svizzera ,preciso i nostri meridionali erano sfruttati in maniera vergognosa nell'Italia del Nord e nel mondo.Nessuno ha regalato nulla a noi italiani e nessuno regala niente agli extracomunitari.Hai ragione nessuno ti obbligava a rispondere,ma il rispetto per il prossimo tutto il prossimo,esige una certa educazione.Nell'ultima tua risposta è palese la tua rabbia o se preferisci la tua arroganza,ma visto che non siamo madre figlio,marito moglie coetanei,nessuno ci obbliga a continuare.Dimenticavo le regole vanno rispettate velo o non velo.Ho paura nello stesso modo degli extracomunitari e dei bulli ,dei balordi di borgata,degli insospettabili alcolizzati o cocainomani,insomma il discorso sarebbe lungo,se in casa mia entrasse (qualcuno come dici tu per farmi del male),la mia condanna sarebbe uguale stesso giudizio per un italiano o per uno straniero,non ho assolutamente paura delle persone che vengono da altri mondi.

Anonimo ha detto...

L'arroganza è semmai nei suoi attacchi personali.
Innanzitutto nel suo penultimo post ha scritto che aveva fatto emergere "il mio pensiero vero", io il mio pensiero vero non l'ho mai nascosto.

In secondo luogo condivido che ci siano molti immigrati, purtroppo proprio i più onesti, a subire delle ingiustizie, e questo è un altro discorso.

Negli USA ho apprezzato che si, la cittadinanza è sudata ma chi la ottiene LA APPREZZA, la sente sua a 360 gradi. Altrimenti non sarebbe disposta a fare tutti i sacrifici che la carta verde costa.

In verità volevo semplicemente sottolineare che principalmente sta a chi arriva lo sforzo di cercare di integrarsi e di attenersi alle nostre regole.
Non si dovrebbe mai regalare, ma mettere in condizione di poter competere, dare l'opportunità.

Giuste o non giuste è su certe regole che gli stati si reggono.
Un'immigrazione senza controllo provoca l'instabilità di un sistema.
Ben vengano gli immigrati nella quantità di cui lo stato ha bisogno. Ben vengano gli immigrati che rispettano le nostre regole.

Andrea R.

Andrea R.

Anonimo ha detto...

..."Ben vengano gli immigrati nella quantità di cui lo stato ha bisogno....". Uno volta li andavano a prendere gli schiavi ora c'è chi è pronto ad accoglierli risparmiando sul trasporto; datro che arrivano da soli.
Che roba. avrei altro da dire ma ora devo andare.
Nina

Anonimo ha detto...

Che esagerata...
A cosa serve far entrare in massa persone se poi non ci sono né posti di lavoro, né risorse per mantenerle?
Dovremmo prendere esempio dal resto mondo in materia di immigrazione.

Andrea R.

Anonimo ha detto...

Per la maestra:

Volevo precisare che a suo tempo non dissi che lei era un caso isolato, ma che IO avevo ascoltato solo quella sua testimonianza e che dunque non era per me sufficiente a farmi cambiare idea.

Riguardo al problema dell'integrazione ho approfondito a scuola e sono per un modello integrativo all'inglese piuttosto che assimilativo alla francese.

Quello che mi ha colpito molto degli USA è stato vedere bandiere americane dappertutto e un forte sentimento nazionale, nonostante che la stragrande maggioranza di loro fosse originaria di altrove.

La saluto caramente

Andrea R.