31 lug 2009

IL VELENO RU-486

Gli assassini sono tornati. Sempre più viscidi e cattivi. Sono gli abortisti travestiti da commissione dell' AIFA (agenzia italiana del farmaco) che ieri ha deciso di commercializzare il veleno ammazza bambini che si chiama pillola RU 486.
Una decisione scellerata, immorale e criminale per molti motivi:
1) è un veleno che uccide bambini innocenti e non cura nessuna malattia. Dunque non è affatto un farmaco ma solo un pesticida e quindi un'agenzia per il farmaco non ha titolo per occuparsene. Infatti la pillola RU 486 è a base di mifepristone che avvelena il bimbo e lo ammazza nella pancia della "madre";
2) il veleno RU486 è contrario alla legge italiana che regola le stragi di innocenti (art. 8 legge 194) per la quale in Italia si possono ammazzare bambini solo in ospedale e in strutture sanitarie. Invece con l'assunzione della pillola RU486 i bambini vengono ammazzati privatamente, in casa (non è previsto nessun ricovero) e poi, con l'assunzione di una seconda pillola che provoca le contrazioni uterine, il bimbo morto viene espulso dopo alcuni giorni che la mamma lo porta morto nel grembo, e scaricato nella tazza del cesso ( si raccomanda di tirare la catenella);
3) il veleno RU 486 è contrario allo spirito con cui gli assassini abortisti hanno voluto una legge sull'aborto dicendo che non avrebbero mai voluto lasciare le povere donne da sole nelle mani delle mammare. Ora è peggio. Si lascia la donna da sola ad ammazzare il proprio figlio, ad aspettare una settimana con il cadavere nel grembo, ad espellerlo nel bagno di casa ed a morire lei stessa se le cose non vanno (ne sono morte già 28 di donne);
4) si deresponsabilizza la donna facendole credere che basta ingoiare una pasticchina e i suoi problemi legati all'arrrivo del figlio possano essere risolti. Qualsiasi ragazza non deve più rendere conto a nessuno. Può ammazzare liberamente e sempre più facilmente.
Tutto questo è vergognoso. A chi usa, prescrive e favorisce l'uso del veleno RU 486 spetta la vergogna morale e l'inferno spirituale.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Senza nulla togliere al suo intervento,con il quale sono completamente d'accordo la correggo sul fatto che la pillola non può essere liberamente usata a casa,come se si trattasse di una semplice aspirina.....
"(ANSA) - ROMA, 1 AGO - Il trattamento di ricovero in day hospital per l'intervento di aborto farmacologico con la pillola Ru486 e' escluso. Lo sostiene il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella sottolineando che bisognera' 'prevedere un ricovero di almeno 3 giorni, con ovviamente un consenso informato da parte della donna'. Secondo Roccella un trattamento di day hospital esporrebbe la donna al rischio che la fase abortiva avvenga al di fuori della struttura ospedaliera. "
Valerio Rabuffo

robertorubino ha detto...

sì, ma questa è solo una esigenza espressa da parte del governo. Per ora non c'è nessun obbligo di ricovero

Anonimo ha detto...

ma non diamo le informazioni a metà bocca per favore.

Anonimo ha detto...

come si suol dire:"sto blog è morto"

Anonimo ha detto...

Vengo a consegnare la testa al boia, perchè dopo quel che mi è successo non posso che rivedere la mia posizione sull'aborto.

Ho ricevuto praticamente la telecronoca in diretta fino al momento prima di un aborto e subito dopo... è stata un'esperienza tremenda per me, lei è letteralmente traumatizzata. Mi ha anche raccontato di una ragazzina di quattordici anni che ha passato la notte con lei, era al suo secondo aborto: si prostituiva per i compagni di classe per comprare i vestiti!
Vorrei razionalmente poter dire che in certi casi è giusto, visto che sicuramente è comodo, ma il voltastomaco che mi accompagna da ieri me lo impedisce.
Quella legge va rivista, di questo non ne ho più alcun dubbio.

Andrea Romanelli

Anonimo ha detto...

Mi correggo: la cronoca in diretta attraverso messaggi.

Andrea R.

Anonimo ha detto...

L'aborto è un omicidio, è normale sia orribile, disgustoso, ingiusto.

Eccezion fatta per la politica, della quale non voglio ancora interessarmi (so che tuttavia dovrei farlo), sono d'accordo con il prof. Rubino.
E non per ragioni religiose, semplicemente perché è la Ragione stessa a condannare l'omicidio.

Manuel

Anonimo ha detto...

Non confondere le tue opinioni con "la Ragione" per antonomasia.

Andrea R.

Anonimo ha detto...

Per quanto crudele è necessario. E' necessario come è necessario un esercito, un ricco ed un povero, la legge e anche la stupidità. Per la realtà in cui viviamo non si può non avere diritto ad abortire. Basta moralismi falsi e sulla pelle altrui. Dal principio dell'umanità si sopravvive camminando sulle teste di coloro che non hanno i mezzi per difendersi. Accettate la vostra natura.

Anonimo ha detto...

caro Andrea R.,
è la Ragione che condanna l'omicidio.
Se tutte le madri abortissero (ha lo stesso valore logico di "se tutti gli esseri umani commettessero regolarmente omicidi"), quanti anni daresti alla razza umana? Una ventina? Con il ritmo che abbiamo preso forse dureremmo anche meno.
Per Kant un'azione morale andava universalizzata, ebbene, se universalizziamo l'aborto, ci accorgiamo immediatamente che non è giusto, né ragionevole, né razionale.
Persino più del fumo, della droga, dell'eccesso in qualsiasi aspetto della nostra vita. Perché questi comportamenti sono autodistruzione (sempre irragionevoli e irrazionali), mentre l'aborto è omicidio (e se per te è ragionevole o razionale l'omicidio, mi dispiace per te ma hai poco da spartire con l'uomo razionale medio).
Saluti, Manuel.

Anonimo ha detto...

Caro Manuel, riempiti meno la bocca di citazioni e ragiona un pò seriamente e con umiltà... ragazzino.

Andrea R.

Anonimo ha detto...

Se essere ragazzini vuol dire usare la testa in modo logico e rispettare la vita umana, beh non voglio crescere.
Manuel

Post Scriptum : Le citazioni possono essere molto utili per spiegare qualcosa (anche qualcosa di ovvio).
Non capisco cosa ci sia di male nell'addurre esempi alle proprie argomentazioni.
Lo hanno sempre fatto tutti i filosofi, non vedo perché non possa farlo io.

Anonimo ha detto...

la questione è sempre interessante sotto molti,forse anche troppi per questa sede,punti di vista;
vorrei quindi soltanto metterne in luce un aspetto,che ha in comune tra l'altro con molti altri fenomeni della nostra società,e mi rifaccio a un filone di studi che credo sia difficile criticare;
è sempre ironico ,infatti, notare come ci impegnamo tanto a universalizzare questioni un tempo proprie di un ambito locale e privato; tanto più si espandono gli spazi delle nostre società,tanto più tendiamo a gettare l'occhio su questioni inerenti al nostro "recinto", o come qualcuno lo percepisce;
senza nulla togiere al valore del problema,credo che non si tenga mai presente la sua collocazione in un ottica che esuli dal nostro giardino.
Ma d'altra parte di qualcosa dobbiamo pur fare la nostra crociata.
Francesco Collini

Anonimo ha detto...

Professore! Sono Andrea suo studente liceo classico della IIIF abbiamo fatto una gita a madrid insieme non so se ricorda. Rimpiango le sue lezioni era divertenti e costruttive e quel poco di filosofia che conosco lo devo a lei. Seguirò con attenzione il suo blog. Spero che la sua bambina e sua moglie stiano bene e spero di venirla a trovare anche se non so davvero dove insegni. Buona serata

Anonimo ha detto...

Francesco, la bioetica è un settore sì limitato sotto il punto i vista scientifico, ma non sotto quello umano. Sul fatto che si tenda ad universalizzare, ed io aggiungerei a politicizzare eccessivamente alcune questioni, siamo d'accordo, ma quello della pillola abortiva mi sembra sia un problema che dovrebbe toccare la sensibilità di tutti.

Ulrich Fridolin ha detto...

Lei si addentra in una discussione biologico e farmacologica, sostenendo che L'RU 486 "ucciderebbe bambini". Ora, dato che lei disquisisce di un oggetto tecnologico (un farmaco) definibile mediante la propria composizione molecolare, potrebbe cortesemente addurre la medesima definizione (di tipo prettamente biologico e molecolare) di "bambino" ? Forse potrebbe rileggersi il miglior Wittgenstein, dato che lei confonde due giuochi linguistici differenti ...