Pico della Mirandola scriveva che la dignità dell'uomo consiste nella sua libera volontà e nella sua capacità di innalzarsi al livello di Dio o degradarsi al livello della bestia.
Oggi le due notizie principali riguardavano proprio la esemplificazione di tale riflessione.
La prima notizia: i minatori cileni estratti dall'inferno del sottosuolo! Una testimonianza della meraviglia umana. In questa storia ci sono tutti gli ingredienti che esaltano la natura stessa dell'uomo: l'amore con cui i minatori sono stati sostenuti dalle proprie famiglie, dagli amici e dalla nazione intera, un amore che supera le barriere della distanza corporale, le barriere della disperazione, le barriere del dolore. La fede in Dio con cui tutti, minatori e familiari, sono stati sostenuti: le prime parole di un giovane minatore: "quando ho visto la capsula scendere per tirarmi su, ho riconosciuto la mano di Dio che si è stesa su di me". La scienza, frutto della intelligenza umana, finalmente a servizio dell'uomo, e non l'uomo a servizio della scienza e schiavo della tecnologia. La politica, che ha riconosciuto la eccellenza ed il valore inestimabile della vita umana, e non ha badato a spese e sacrifici pur di salvare quegli uomini intrappolati (è stato meraviglioso vedere il presidente del Cile aspettare lì fuori, in mezzo al deserto, i suoi concittadini ed abbracciarli fraternamente).
La seconda notizia: gli ultras serbi che hanno speso ogni energia per rompere, distruggere, ferire. L'uomo a servizio del male.
Sono gli stessi esseri umani, capaci del bene e capaci del male. In mezzo a questa scelta c'è la libertà di ciascuno.