16 apr 2008

IL DISASTRO CULTURALE ED ETICO DEL '68

Lo scontro del futuro prossimo sarà tra chi ha fatto il '68 e chi lo ha subito. Ovvero tra i protagonisti del 68, i suoi complici, i tifosi e i semplici continuatori che continuano a corrodere e corrompere soprattutto la scuola; e coloro che quell'onda lunga la ebbero in faccia o ne furono travolti alle spalle.
Quei rivoluzionari di quartierino e i loro continuatori snob sono oggi la classe dominante, sul versante progressista e sul mezzo versante moderato (attuale PD); nella cultura, nella politica, nei media, nell'università, nella magistratura e soprattutto nella scuola.
L'INTOLLERANZA PERMISSIVA è l'ideologia che ci ha lasciato in eredità il 68. Permissiva sul piano dei valori e dei doveri, dei costumi e dei linguaggi; intollerante verso chi non si riconosce nell'ondata di liberazione civica e sessuale. Insomma lo slogan del 68 è: "VIETATO VIETARE (se la pensi come noi)".
Il marxismo si presentò come la rivoluzione degli oppressi, il 68 invece fu la rivoluzione dei repressi.
Il 68 non fu un evento ma un virus con effetti ancora attivi.
Il 68 fu l'apoteosi del PARRICIDIO gioioso, il progetto di liberarsi del padre e della autorità amorevole in generale. L'esito è stato che alla perdita del padre ha corrisposto la perdita del figlio; il rifiuto del passato ha prodotto il rifiuto del futuro e il dominio egocentrico del presente. Il parricidio si fece infanticidio, tra aborti, contraccettivi e denatalità. Il dovere sparì e fu sostituito dalla dittatura del piacere e del vizio. I sessantottini vollero sentirsi figli del proprio tempo e non del proprio padre.
Cominciò con l'avvento di una generazione che presto divenne degenerazione.
L'arresto cardiaco dei sessantottini al loro magico anno: la loro mente non si è più ripresa dall'ictus celebrante.
Il 68 è il numero civico di una casa di riposo per ragazzi invecchiati che passarono dall'adolescenza alla senilità senza attraversare la maturità.
Ora dobbiamo ancora aspettare un po'. Dobbiamo liberarci definitivamente dei contaminati dal 68 che hanno distrutto la scuola, la famiglia, la morale, l'amore e il buonumore.
Ancora qualche anno ed andranno definitivamente in pensione.
Poi comincerà un nuovo Rinascimento italiano!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

beh più che ad un nuovo rinascimento invece arriveremo ad un nuovo medioevo... come al solito lei riesce sempre ad essere patetico ed esagerato.. il 68 ha avuto sia lati negativi che positivi... ma lei invece, essendo un formidabile oscurantista, continua a masturbarsi col prototipo ecclesiastico, non accettando, come fa del resto la chiesa stessa, diverse idee o ideali emersi nella storia.. per pretendere rispetto bisogna imparare ad essere un pò più obiettivi..

robertorubino ha detto...

non avevo dubbi che avresti difeso il disastro del 68. se perlomeno usassi anche qualche argomento per sostenere le tue tesi invece di insultare gratuitamente...

Anonimo ha detto...

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