Simon Pietro e Giuda Iscariota. Due amici di Gesù, due discepoli. Due traditori.
Pietro lo ha rinnegato tre volte, per paura. Giuda lo ha consegnato alle guardie, per avidità.
Pietro è diventato un santo, un eroe della cristianità, Giuda si è miseramente impiccato.
Cosa è cambiato tra i due discepoli?
Non certo la loro condotta morale, entrambi indegni di essere chiamati "amici", per di più di un ragazzo come loro che aveva fatto solo del bene.
Entrambi troppo umani per non cedere agli istinti egoistici naturali, l'avidità e la paura.
Ma molto diversi nella fede.
Giuda, presuntuoso fino alla fine, ha creduto che l'uomo basta a se stesso, ha creduto di potere fare a meno di Dio, ha creduto di potere essere artefice della sua vita da solo, di essere forte abbastanza. Ma poi è caduto in un vergognoso comportamento. Gli è crollato tutto il castello di presunzioni che si era costruito e si è disperato. Ha capito di non valere molto da solo, ha capito di essere debole, imperfetto, cattivo per natura. Ma ostinatamente presuntuoso non ha avuto fiducia nell'amore di Dio e nella sua volontà di perdonare ogni peccato. E questa è stata la cosa più grave. No il tradimento di Gesù, ma la mancanza di fiducia nel suo perdono e nel suo amore.
Ha preferito mettersi una corda al collo e penzolare da un albero in tutta la sua miseria e solitudine.
Pietro ha sbagliato quanto Giuda. Ma si è pentito ed ha pianto amaramente.
Ha avuto il coraggio e l'umiltà di chiedere perdono a Gesù, il suo amico. Gesù lo aspettava a braccia aperte sulla croce e non ha esitato un solo istante a perdonarlo. Anzi gli ha donato il suo stesso Spirito che ha trasformato Pietro, il vigliacco, il traditore, l'ignorante e grezzo pescatore, in un coraggioso, onesto, eroico e sapiente condottiero della cristianità.
La natura di Pietro e quella di Giuda sono uguali: miserabili. Ma se guidati dallo Spirito Santo tutto cambia. La qualità della vita dunque si gioca tutta lì: scegliere Gesù ed affidarsi a lui oppure essere così presuntuosi e ottusi da credere di poterne fare a meno. Ma in quest'ultimo caso la fine a cui siamo destinati è quella di Giuda (vedi ciò che è accaduto ad un ginecologo di Genova che si gettato dalla finestra perchè era stato scoperto che praticava aborti abusivi alle donne ricchissime della città).
Il mio augurio di Pasqua è che nessuno si disperi, anche per i peccati più mostruosi come quello di uccidere i figli con l'aborto.
Gesù è morto affinchè ognuno possa far morire per sempre i suoi personali peccati, ed è risorto perchè ciascuno possa risorgere e cambiare vita per sempre!
2 commenti:
che bella sbronza ieri a pasquetta, che bella resurrezione poi questa mattina.
blasphemer
Penso che scrivere una commento del genere dopo certe parole sia veramente da dementi. Anche se non si crede il rispetto è la prima cosa. Greta
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