Leggo, con il sorriso sulle labbra, alcuni interventi di risposta in cui si sottolinea con veemenza che il Papa non dovrebbe occuparsi di sessualità ma lasciare liberi gli uomini e le donne di fare ciò che vogliono.
Offro allora alcune riflessioni per il dibattito pubblico.
1) Il Papa non ha il potere di obbligare nessuno a fare alcunchè. Il Papa predica, come suo diritto e dovere, la Parola di Dio ed indica una strada di salvezza e di felicità per l'umanità intera (e non solo per i cristiani). Poi, ciascuno, nell'intimo del suo cuore e nella piena e necessaria libertà, sceglie cosa fare della propria vita.
2) Cosa predica il Papa? Non parla di leggi morali nè di regole di comportamento. Non mette divieti nè fa il fustigatore. Ci indica, ci suggerisce con amore, dove si trova la felicità a cui tutti aspiriamo leggittimamente.
Il consumismo, paradigma del nostro tempo, è vivere senza passato e senza futuro. Mancanza o rifiuto di radici e di memoria, mancanza o rifiuto di prospettive. Il passato sepolto da una cortina di nebbia, il futuro visto come un buco nero. Resta unicamente il presente. Sbiadito.
Ecco allora che in questo vuoto intervengono a gamba tesa i falsi profeti, gli inviati di Satana mascherati da professori, giornalisti, intellettuali, politici, che dicono: "la felicità è tutta nel presente. Godi finchè puoi e non pensare ad altro. Devi fare ciò che ti senti". E soprattutto in materia sessuale.
Insomma, bisogna riempire un vuoto esistenziale attraverso il CONSUMO del sesso, dei sentimenti, delle cose, degli affetti, dei valori naturali.
Ne deriva la banalizzazione radicale della vita, al dilà di ogni valore etico. In questo vuoto esistenziale esplode la nevrosi sessuale.
La vera malattia mortale che pervade la società europea contemporanea è l'indifferenza e il disinteresse a porsi la domanda sul senso della vita, più ancora che la mancanza di un senso.
In questa prospettiva interviene il Papa in materia di sessualità. Non per dare regole fredde e rigide, ma per salvare l'umanità dalla malattia mortale, per restituire un significato profondo e vero alla vita. Dunque la prospettiva è più alta.
La sessualità è il linguaggio dell'amore e della vita. E' dialogo silenzioso ma intensissimo di affetto, tenerezza, amore. In quanto linguaggio dell'amore e della vita, la sessualità è una delle forme più intense di comunicazione e di dialogo interpersonale.
Il Papa è preoccupato che il banalizzare la sessualità significa stravolgerne il significato più profondo, impoverirla, tradirla, significa insomma banalizzare l'uomo.
L'amore negli adolescenti è ancora troppo ingenuo e idealizzato. Non si ama la persona, si ama l'amore. Fare l'amore in questa fase significa donarsi a se stessi, cercare un appagamento interiore, illudendosi di donarsi all'altro. Dunque il sesso perde la sua capacità comunicativa più vera ma resta un "soliloquio".
L'apprendistato dell'amore ha bisogno ancora di tempo, di rinunce, di battere la testa nella durezza della realtà, di realistico controllo di sè, prima di sfociare nella profondità, unicità e definitività del fidanzamento e della scelta coniugale.
L'amore ha tre dimensioni:
a) DIMENSIONE BIOLOGICA: amore costruito sull'istinto
b) DIMENSIONE AFFETTIVO - SENTIMENTALE: aggiunge al puro e generico desiderio sessuale ("una vale l'altra") il legame personale. Ma è ancora una dimensione instabile ed illusoria ("tua per sempre") che segue il sentimento il quale come bandiera al vento muta, finisce, risorge e con esso si cambiano le coppie, i partners ecc. Anche molti adulti sono rimasti adolescenti nella capacità di amare (ed ecco spiegati tutti i divorzi e la difficoltà a mantenere stabile una relazione).
c) DIMENSIONE SPIRITUALE: non è più amare l'amore ma amare concretamente una persona con i suoi pregi e i suoi difetti superando l'egocentrismo adolescenziale nella gioia e nella donazione del far felice l'altro. E' questa la dimensione autenticamente umana in cui deve liberarsi la sessualità, che comunica realmente verso l'altro. E' questa la dimensione che il Papa indica a tutti gli innamorati. Crescere verso questo obiettivo per restituire senso alla vita e trovare la felicità, ma non quella usa e getta, ma quella che dura per sempre. I figli allora diventano l'incarnazione di questo progetto comune e la manifestazione di un autentico amore di coppia (che è tale solo se è aperto alla vita).
In una società in cui la sessualità è troppo spesso amputata delle sue diverse dimensioni e ridotta a "genitalità" avviene una dissociazione nei valori che la costituiscono: sesso, Eros e Agape.
L'ideologia del sesso facile degrada il valore della sessualità e fa della prestazione erotica il criterio di valutazione della virilità costringendo la donna al rango di puro strumento di consumo.