3 giu 2008

LA GIUSTIZIA DI DIO

La Giustizia di Dio. Cosa è la Giustizia di Dio? In noi stessi abbiamo esperienza del senso di giustizia. Di fronte alla violazione dei diritti è istintiva una ribellione , una forza che tende a riportare in equilibrio la situazione. La natura, o meglio, il Creatore ha iscritto nella nostra stessa essenza di umanità, il senso della giustizia per il quale al delitto segue necessariamente, naturalmente la pena. Bisogna che ci sia la pena perché la giustizia trovi senso. Tutto questo grida dentro di noi. E noi siamo l’immagine di Dio, e il senso della nostra giustizia è l’immagine della giustizia di Dio.
Una grave colpa è stata commessa dall’umanità e da ciascuno di noi: abbiamo desiderato uccidere Dio, abbiamo provato a farlo e ci siamo liberamente allontanati da Lui. Questo è un delitto, questo è un atto contro la Giustizia. Che fare di fronte a questa realtà non voluta da Dio consapevolmente e liberamente dagli uomini?
Avrebbe potuto Dio perdonare gli uomini senza che fosse scontata una pena riparatrice della giustizia? No! Dio non avrebbe potuto cancellare un atto così grave con un colpo di spugna, non avrebbe mai potuto far finta di niente e dimenticare. Dio non può rinnegare se stesso, non può ignorare se stesso negando il senso alla sua stessa natura GIUSTA.
Bisognava scontare una pena perché la colpa fosse cancellata. Dovevamo pagare noi.
Ma l’amore di Dio è sbalorditivo: non ha potuto rinnegare se stesso ma ha potuto fare a se stesso ciò che avremmo dovuto, per giustizia, subire noi tutti.
Grazie Gesù perché la morte a cui eravamo destinati noi l’hai subita tu. Tu sei morto ed hai riparato la nostra colpa. Ma perché tutta quella sofferenza durante la passione? Decine di frustate, carne macellata, spine conficcate sul capo, chiodi piantati nelle mani e nei piedi, sputi, schiaffi, pugni, calci, insulti, derisioni, ingratitudine, lagrime, paura. Perché tanta violenza? Una violenza proporzionata alla nostra colpa. Il dolore atroce della passione è la misura fenomenica della gravità della nostra colpa. Grazie Gesù perché la passione a cui eravamo destinati noi l’hai subita tu.
Dobbiamo smettere di piangere di fronte alla croce e di batterci il petto. Non siamo noi che lo abbiamo crocifisso. Non gli abbiamo chiesto di sostituirsi a noi. Lo ha scelto Lui stesso, lo ha fatto da solo, lo ha fatto per primo. Il suo amore è stato talmente incommensurabile che per non smentire se stesso e la sua giustizia ha deciso da solo di riportare l’ordine cosmico e divino pagando sulla sua stessa carne la colpa degli uomini contro di Lui. E’ un amore paradossale per quanto è grande!
Davanti ad ogni frustata sulla sua schiena, non volgiamoci inorriditi dicendo nel nostro cuore “che ho fatto! Che ho fatto! Quanto sono cattivo! Povero Gesù! Questo non è giusto!” Questo invece è GIUSTO! Questa è la giustizia! Ma è una giustizia carica di amore. Di fronte ad ogni frustata sulla schiena impariamo a dire nel nostro cuore “grazie Gesù perché è la tua schiena a subirla e non la mia”. Di fronte a quei chiodi destinati alle mie mani “grazie Gesù perché sulla croce ci hai messo le tue mani”.
La passione e la croce sono un segno di vittoria. Sono la cosa più grande che Dio poteva fare per noi. Grazie Signore per la passione e la morte di Gesù.
Siamo come Barabba: la pena giusta a cui siamo stati condannati la sconta un innocente che ha scelto di farlo volontariamente pensando solo alla nostra vita. Non restiamo come Barabba però che non si volta neppure a ringraziarlo. Impariamo a godere della ritrovata libertà. Non c’è più bisogno del nostro sangue. Grazie Gesù, giustizia è fatta!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

DELIRIO PURO.Al tuo confronto SAVONAROLA era un dilettante.Poveri alunni!!!!! Ma cosa ti hanno fatto nell'infanzia?Ma cosa hai dentro di te?Ti sei mai chiesto che forse c'è qualcosa in te di problematico? No tu ti reputi perfetto,ti senti un VATE,pronto ad elargire la tua FEDE,le tue idee politiche come le uniche GIUSTE ED INCONFUTABILE.Dio,non ti appartiene e non è come lo descrivi tu!!

robertorubino ha detto...

Ottimi argomenti. Complimenti al tuo razionalismo.

Anonimo ha detto...

bè,siccome la pensi diversamente da lui,non hai il diritto di dire "poveri alunni"...
la fede è tutt'altro,e un professore può insegnare bene anche se crede fermamente in Dio.
E sinceramente è vero che Gesù Cristo si è sacrificato per noi.
L'ultima sera pregò il padre,chiedendo DA UOMO A DIO di rimanere in vita.L'uomo ha paura della morte.
Poco dopo la sua frase "sia fatta la tua volontà"esprime pienamente l'amore di Dio che ha voluto caricarsi dei peccati degli uomini per donarci la vita eterna.
valerio 5F

Anonimo ha detto...

Bravo hai detto giusto i credenti hanno paura della morte perchè GESU,ha avuto paura di morire.Ilaicci o non credenti(per loro scelta),sono abituati aconsiderare la morte come qualcosa di naturale,non sono abituati a demandare ad altri il loro destino ed anche la loro morte.Gli oncologi affermano che sanno morire meglio i laici ,perchè per tutta la vita hanno lottato da soli senza pensare alla vita ultraterrena.punti di vista.Un professore credente può insegnare ed anche bene,ma un professore credente,fanatico,fscista,intollerante non è una garanzia di equilibrio.

Anonimo ha detto...

ma voi siete tutti pazzi.
w buddha

robertorubino ha detto...

Grazie per gli insulti.
Insultare è sicuramente una pratica che riesce meglio agli atei che ai credenti.